Zoraya M. Rodríguez

**~Romanzo breve: L\'ira del precipizio - Seconda parte - Novela Corta: La Ira del Precipicio - Parte II~**

L\'ira del precipizio

E Jaidev inquieto su quel precipizio solo in solitudine quando, nella sua ansia di giovane disertore, il suo cammino rimase effimero, e breve come essere caduto a faccia in giù su quel precipizio e con tutta la rabbia. Perché quando nel freddo alterco di andare e venire lontano Jaidev è rimasto solo e solo quando il poliziotto salta il dirupo con la corsa e corre senza riuscire a rendersi conto che Jaidev era caduto su quel dirupo. Jaidev era un giovane disertore, ma diventare un assassino fa molto. Voleva solo la libertà, e l\'ha ottenuta, né sa che può ottenerla e ottenerla. Si è dedicato con forza e forza per far credere al suo assalto di volti caduti quando nel freddo alterco si fa sentire e percepire un passante gravemente ferito e mal seguito, mal attratto, e con brutti disaccordi da poter trascinare anche la sua vita . Quando nella disavventura dell\'effimera e così breve verità non fece che cadere, e nella solitudine guarì quella che si chiama vita. Perché quando nella presa totale di un\'audacia e di una gioia, divenne aspro e gravemente incosciente di essere caduto nell\'autonomo precipizio di credere ciecamente nell\'anima di un solo disertore a modo suo. Perché quando nel suo ultimo desiderio di essere quello che è ora, ci ha solo pensato e immaginato, aprendo un solco tra il suo percorso e la sua breve esistenza. E tutto perché anche nel modo di credere ciecamente nell\'anima c\'era uno spreco di potere e di sentimenti dati e trovati quando nel suo modo di vivere non era la morale che voleva. Sulla sua strada ha trovato brutte vite, droga, prostituzione, persone in carcere e lui, essendo solo un abbandono scolastico, avrebbe potuto andare oltre nella sua breve vita, ma grazie a Dio non l\'ha fatto. Quando, desideroso di vantarsi della sua vita di disertore, rimase degli angeli evitando l\'avventura di essere come un automa del proprio destino. Perché quando Jaidev ha ottenuto solo quello che mai è un freddo alterco, perché è vero che si traveste con il suo cappotto e passa per un vagabondo sulla brutta strada che la vita gli ha dato. Quando lungo la strada immaginava solo di cadere e di non potersi più alzare, Jaidev rimase freddo e freddo come lo stesso gelido inverno in cui solo il desiderio è forte come il potere di essere solo un disertore. Perché quando nell\'anima del sapere quel silenzio era autonomo come potere d\'essere del suo perspicace incontro tra due o più luci estive della strada e della strada. E con il suo tatuaggio che dice \"ridi dei tuoi peccati\", è così che Jaidev ride dei propri peccati, così come dice quel bel tatuaggio in cui solo il sospetto che la sua vita sarà un disertore per sempre, gli permette solo di aprire un singolo solco tra la sua strada fredda e il poliziotto che lo insegue a morte. Quando solo l\'amore è forte, crudo, e crudo è il suo povero e debole cuore. Jaidev era eccellente come amore e come desiderio, ma era solo un mendicante o un vagabondo che, nel punto più basso della vita, era caduto nella parte più profonda del precipizio. Quando l\'ira del precipizio era come forgiare un destino forte e far crollare il desiderio di una morte certa, Jaidev rimase disperso nel modo di attirare la bella vita. E fece appassire l\'anima e l\'amore di colui che voleva amare e il suo unico amore, ma riuscì ad essere un disertore crudele e terribile con un solo disprezzo nella vita, non volendo obbedire all\'autorità come sua massima potenza nell\'essere buono essere umano nella vita. E Jaidev si guarda e si guarda intorno come se volesse spazzare il terreno con la sua potente libertà, ma no, non l\'ha capito in quel modo. Perché in realtà dal suo compito cadde con la faccia a terra nell\'unica salvezza nel voler legare la sua anima di nuovi desideri per voler essere così libero, ma quella libertà lo condannò a commettere disprezzo contro l\'autorità. E Jaidev vaga in silenzio per le stesse strade dove la sua volontà è stata esaltata nell\'essere un disertore ambiguo dalla vita miserabile e nel voler tessere una tela di seta, Jaidev è rimasto con la sua vita audace di orrori quando vuole solo libertà e con la stessa forza e forze in cui l\'anima non calma un solo sentimento e un senso avverso di sentire il modo inadeguato di credere ciecamente nell\'anima. Perché quando nel freddo alterco si vedeva tra il muro e la sua breve vita alla ricerca di un\'unica via d\'uscita, non la trovava una buona via d\'uscita, se aveva due vie e un\'unica essenza, un solo amore, se aveva già perso tutto. E Jaidev con quel tatuaggio molto disegnato sulla pelle che dice \"ride i tuoi peccati\", con il quale rideva molto, beh, il suo modo di usare quella frase sembrava freddo e debole come il tatuaggio stesso. Quando nel freddo alterco Jaidev era così triste e quindi rattristato che nel maltempo e più che nel freddo della sua pelle, ed era freddo e desolato come la solitudine stessa, e camminava giù per la collina cercando l\'uscita per la sua libertà crudele quella che vuole e quella che vuole, ma, ogni volta che avanza, il suo istinto si vede solo in una sola eccezione nell\'essere solo un mendicante e un vagabondo. Quando nell\'anima di Jaidev e nel poter credere all\'abbandono continua a fare per essere un mendicante e la polizia lo perseguita ancora, e sebbene sia irriconoscibile, continua ad abbandonare la sua vita, il suo corpo e ancor di più l\'essenza della sua povera vita. E dalla sua crudele esistenza è stato visto freddo e gelido come lo stesso tormento di vedere il cielo grigio e una tempesta che lega la sua anima a un\'unica sfida. E passò e corse, ancora, questa volta rubava per mangiare, ed essendo un mendicante rude e ignorante portò il poliziotto questa volta all\'ira del precipizio, e lasciandosi sfuggire la sfortuna o la buona sorte in cui, ancora una volta, cadde in lo stesso precipizio dove lascia la sua ira e il suo male irrilevante. E scatenare una forza debole nel poter credere nel combattimento nel dare un\'unica soluzione e un\'unica via d\'uscita in cui ogni gioco della vita era visto freddo e duro come il ghiaccio stesso o come lo stesso inverno in cui è passato come un equinozio scatenando una forza indelebile nel voler legare la sua anima a quel crudele precipizio, la rabbia di Jaidev era piena di calore estremo. E rimase come il combattimento di dare una sola via d\'uscita, ma, sobborgo del suo povero cuore, si arrese a raffreddori attigui, in cui si cucina l\'anima di una paura accresciuta in cui il cielo restituiva una magia trascendentale in cui l\'anima elevava la sua essenza verso la cupola o vetta di un unico pinnacolo nello stesso mare desertico in cui solo Jaidev sembra freddo nella rabbia del precipizio. Perché quando nell\'anima di Jaidev sembra lo stesso destino critico, ma, senza un percorso specifico, si è visto tessere una tela di seta, dalla quale è stato intrappolato da zero fino all\'inizio della vita stessa. E in quella rabbia della scogliera pensò di andare avanti, ma, un uccello si è avvicinato a quella scogliera dove c\'è Jaidev, nascosto da quella persecuzione di ladri e poliziotti e con le sue ali ha sbattuto tutto e la polizia lo ha cercato, ma, no, non lo trovano mai. Jaidev conosce già quel precipizio abbastanza bene da essere catturato dalla polizia. E sta lì e mangia quello che ha rubato, beh, il suo istinto di vagabondo era freddo come il vento o come l\'aria. Quando ebbe appena finito di mangiare e ingoiare ciò che ingoiava, si vedeva e tanto intenso quanto l\'avidità nel tempo in cui l\'attesa era precipitata e tanto inaspettato da aspettare, cosa più contrasse un furto e un modo di nutrire ciò che lui ingoiò, beh, il suo modo di vedere le cose come un disertore dalla vita stessa e come un freddo sinistro che vaga per le strade e come un nottambulo che ferma il mondo nel crepuscolo vivente. Quando al tramonto il tepore sinistro di un solo sole si fermò in cui il calore umano non si fa sentire in camicie di dolore quando nel disertore della vita stessa rimase nell\'inadeguata redenzione di credere nelle intemperie che la sua vita cammina attraverso il male e per la cattiva progenie di trovare l\'unica salvezza nel trovare la verità in modo uniforme. Quando restava nell\'anima come il risentimento o come l\'odio in cui cade in redenzione da vagabondo, non restava che un\'orbita lunare che intrappolava il desiderio e la magia inadeguata nel trovare l\'unica soluzione nel poter credere al assalto nel dare un\'unica via d\'uscita alla sua crudele esistenza di vivere come un nomade della vita. Quando nell\'aria e come nel vento decise di far precipitare il suo corpo verso la stessa oscillazione di un unico orizzonte, in cui, cade come un\'arancia per terra perché matura col tempo e Jaidev cadde in quel precipizio in un brutto umore, perseguitato dall\'autorità, e dalla sua ragione senza destino come poter credere all\'assalto di dare nell\'anima una pietosa cattiva salvezza di dare una soluzione nel far credere all\'anima una sola verità. Quando l\'anima di Jaidev è stata sconvolta da un solo orrore quando è caduto dalla cupola verso quel freddo precipizio e in alto da poter sentire il silenzio nell\'anima, come una volta nel crepuscolo vivo per credere nel combattimento di cadere in l\'anima deserta per dare una misera certezza. E cadde come le arance cadono a terra, quando maturano. Ed è che nel freddo crepuscolo è stato percepito un unico risultato quando cade come un disertore umano da un\'unica cattiva cadenza sulla sua strada, consentendo di percepire un\'unica trance diretta nella vita stessa. Quando nell\'anima di Jaidev si elettrizzava la forma del dare un combattimento diretto per far credere nell\'anima una crudeltà nell\'aperta certezza nel dare un solo peccato. E come il suo tatuaggio che dice così... \"ridete dei vostri peccati\", e Jaidev se ne andò come il vento o come il risultato stesso di far conoscere la sua esatta virtù, quando nella trance diretta della vita si vide elettrizzare la verità, e Con il freddo alterco di credere nell\'anima, era come l\'assalto di andare in giro per il mondo. E Jaidev, la vita stessa rimase come un tormento deliziato quando rideva dei suoi peccati, e più della sua vita nel deserto creando un unico vizio nell\'anima e con la certezza di dare un\'unica pietosa attrazione di credere nell\'anima del deserto quando nel corso della verità rimase come il magico disastro nel trasformare la vita stessa. Perché quando nell\'anima di Jaidev era come l\'apertura e la chiusura del precipizio, si vedeva ridere dei propri peccati, quando nell\'aria automatizzava l\'attesa e così inaspettato dei terrori notturni quando nell\'aria minava nel profondo della sua notte peggiore e rimanendo lì, Jaidev rimase su quel precipizio critico e così devastato da orrori notturni quando era impaziente di credere in quel precipizio crollato di foglie sciolte di un autunno che era passato come equinozio. E Jaidev là sul precipizio precipitoso, algido, e così sconcertato si vedeva freddamente algido e così nudo dal freddo, e senza sapere che il suo mondo andò in pezzi quando nel calmo impero, la forza di strisciare nel credere in lui fu elettrizzata. e freddo come aver creduto al gelido disastro di dare a zás!, ed essere caduto in quel precipizio. Quella notte era impaziente, calda e impassibile ricordare quella notte crudele, quando al momento di credere nell\'indelebile era freddamente indecente, come lo stesso tormento sulla via della croce di un solo temporale. Quando nell\'aria pacata di un solo tempo incolore si dedicò ad essere forte come il desiderio di uscire da quel precipizio, ma, fu più del tempo e più dell\'effimero desiderio di poter credere nell\'anima fredda si dedicò si ad essere il più forte dei mendicanti o disertori della vita stessa quando si verifica il disastro di non poter uscire da quel precipizio e senza vita. Quando nel freddo alterco di una sola volta, si dedicò a essere il più forte possibile per deliberare il disastro di credere nella sua fredda insistenza, e trovare un\'unica verità che il sobborgo ha creato un\'unica persistenza nel non lasciare mai quel precipizio. Se Jaidev ha raffreddato il freddo e intollerabile alterco di credere nell\'anima calma del tempo e di un calore impaziente nel periodo in cui si trova su quel precipizio nella notte disperata e disperata di un solo incontro trovando sul precipizio un solo brutto incontro di sapendo che la sua insistenza è dovuta al fatto che il desiderio malvagio ha avvelenato la sua fredda anima. Quando il sentiero pieno di freddi benefici era rattristato come il freddo disastro di credere nella trance dell\'imperfetto, quando nel freddo si sgretolava, nel tempo e più che nella fredda notte nella pelle di Jaidev. Se Jaidev ha creato un incendio creando calore con due pietre e ha nascosto così tanto in quel precipizio che il poliziotto è saltato, ancora, nel freddo alterco di credere di catturare il ladro e disertore della vita stessa a Jaidev. 

 

Continua…………………………………………………………………………………………

 

La Ira del Precipicio

Y Jaidev intranquilo en ese precipicio en la sola soledad cuando en su afán de jovenzuelo desertor, quedó efímero su camino, y tan corto como el haber caído de bruces caídas en ese precipicio y con todo ira. Porque cuando en el frío altercado de ir y venir lejos, Jaidev, quedó solo y en soledad cuando el polizonte salta el precipicio con el corre y corre sin poder percatarse de que Jaidev había caído a ese precipicio. Jaidev era un joven desertor, pero, llegar a ser un homicida va mucho camino. Él, sólo quería libertad ¿y la consigue?, ni él sabe que la puede lograr y conseguir. Se dedicó en fuerzas y fortalezas en hacer creer en su cometido de bruces caídas cuando en el altercado frío se siente y se percibe un transeúnte malherido y mal inconsecuente, mal atraído, y con mala desavenencias para poder arrastrar hasta su vida. Cuando en el percance de la verdad efímera y tan corta sólo cayó, y en soledad curó aquello que se llama vida. Porque cuando en el embrague total de una osadía y de una alegría, se tornó áspero y mal inconsciente por haber caído en el precipicio autónomo de creer en el alma a ciegas de un sólo desertor en su propio camino. Porque cuando en el deseo postrero en haber sido lo que es ahora, sólo lo pensó y lo imaginó, llegando a abrir un surco entre su camino y su corta existencia. Y todo porque aún en la forma de creer en el alma a ciegas quedó un derroche de poder y de sentimientos dados y encontrados cuando en su forma de vivir no era la moral que él desea. Cuando en su camino halló lo que nunca malas vidas, drogas, prostitución, gente en cárceles y él, siendo sólo un desertor escolar pudo haber llegado más lejos su corta existencia, pero, gracias a Dios que no. Cuando en su afán de vanagloriar su vida como desertor, quedó en ángeles soslayando en la aventura de ser como un autómata de su propio destino. Porque cuando Jaidev sólo logró lo que nunca un altercado frío, porque en verdad de que se disfraza con su abrigo y pasa como vagabundo en el mal camino que la vida le deparó. Cuando en su camino sólo imaginó caer y sin poder levantarse jamás, Jaidev quedó frío y tan álgido como el mismo invierno gélido en que sólo el deseo es fuerte como el poder de ser sólo un desertor. Porque cuando en el alma de saber que el silencio era autónomo como el poder ser de su perspicaz encuentro entre dos o más luces veraniegas de la calle y del camino. Y con su tatuaje que dice \"ríe de tus pecados\", así, ríe Jaidev de sus propios pecados como bien dice ese buen tatuaje en que sólo la sospecha de que su vida será un desertor por siempre, sólo lo deja abrir un sólo surco entre su camino frío y el polizonte que lo persigue a muerte. Cuando sólo el cariño es fuerte, crudo, y en carne viva está su pobre y débil corazón. Excelente como el amor y como el deseo así era Jaidev, pero, sólo era un pordiosero o un vagabundo que en lo más bajo de la vida había caído en lo más hondo del precipicio. Cuando la ira del precipicio era como forjar el destino fuerte y derrumbar el deseo a muerte segura quedó Jaidev faltando en la forma de atraer la buena vida. Y dejó marchitar el alma y el amor aquél que quería amar y a su único amor, pero, logró en ser un cruel y terrible desertor con un sólo desacato en la vida al no querer obedecer a la autoridad como su máxima potencia en ser un buen ser humano en la vida. Y Jaidev mira y observa a su alrededor como queriendo barrer el suelo con su potente libertad, pero, no, no lo logró de esa tal manera. Porque en realidad de su cometido cayó de bruces caídas en la única salvación en querer amarrar a su alma de deseos nuevos como queriendo ser tan libre, pero, que esa libertad lo condenó en cometer desacato en contra de la autoridad. Y Jaidev va vagando en el silencio por las mismas calles en que se enalteció su voluntad en ser un desertor ambigüo de conmísera vida y queriendo entretejer una telaraña de seda quedó Jaidev con su vida atrevida de espantos cuando él sólo desea libertad y a la misma fuerza y fortalezas en que el alma no calma un sólo sentir y un sentido adverso de presentir la forma inadecuada de creer en el alma a ciegas. Porque cuando en el altercado frío se vio entre la pared y su corta vida buscando una sola salida no la halla como una buena salida, si tenía dos caminos y una sola esencia, un sólo amor, si yá lo había perdido todo. Y Jaidev con ese tatuaje muy dibujado en su piel que dice así, \"ríe de tus pecados\", con el cual, se río y mucho, pues, su manera de esa frase se vio frío y tan débil como el mismo tatuaje. Cuando en el altercado frío se entristeció tanto y por tanto Jaidev que en el álgido tiempo y más que eso en el frío de su piel, y quedó y tan frío desolado como la misma soledad, y caminó cerro abajo buscando la salida a su cruel libertad la que desea y la que quiere, pero, cada vez que avanza sólo se ve su instinto en una sola salvedad en ser sólo un pordiosero y un vagabundo. Cuando en el alma de Jaidev y en poder creer en la deserción que continúa haciendo por ser un pordiosero y aún la policía lo persigue aún, y aunque está irreconocible sigue aún desertando la vida, el cuerpo y aún más la esencia de su pobre vida. Y de su cruel existencia se vio frío y tan gélido como el mismo tormento de ver el cielo de gris y de una tempestad que le amarra el alma a un sólo desafío. Y pasó y corrió, otra vez, esta vez robó para comer, y siendo un pordiosero grosero y sin educación llevó al polizonte esta vez a la ira del precipicio, y dejando escapar la mala o buena suerte en que, otra vez, cayó en el mismo precipicio en que va dejando sus iras y mal inconsecuentes. Y desatando una fuerza débil en poder creer en el combate en dar una sola solución y una sola salida en que cada partida de la vida se vio frío y tan álgido como el mismo hielo o como el mismo invierno en que pasó como un equinoccio desatando una fuerza indeleble en querer amarrar a su alma a ese cruel precipicio la ira de Jaidev se vio llena de calores extremos. Y quedó como el combate de dar una sola salida, pero, el suburbio de su pobre corazón, se entregó en fríos adyacentes, en que se cuece el alma de un álgido temor en que el cielo devolvió una magia trascendental en que el alma elevó su esencia hacia la cúpula o cúspide de un sólo pináculo en el mismo mar desértico en que sólo Jaidev se vé frío dentro de la ira del precipicio. Porque cuando en el alma de Jaidev se siente como el mismo álgido destino, pero, sin camino específico se vio entretejiendo una telaraña de seda, por la cual, lo atrapó desde cero hasta el comienzo de la vida misma. Y en esa ira del precipicio pensó en salir hacia adelante, pero, un ave se acercó a ése precipicio donde se halla Jaidev, escondido de esa persecusión de ladrón y policía y con sus alas revoloteó todo y la policía lo buscó, pero, no,  nunca lo hallan. Jaidev ya conoce ese precipicio bastante bien, como para ser capturado por la policía. Y queda ahí y come lo que hurtó, pues, su instinto de vagabundo se vio friolero como el viento o como el aire. Cuando acaba de terminar de comer y zampar lo que engulló se vio y tan álgido y como la avidez en el tiempo en que se precipitó la espera y tan inesperada de esperar lo que más contrajo un hurto y una manera de alimentar lo que engulló, pues, su forma de ver las cosas como un desertor de la vida misma y como un siniestro frío deambulando por las calles y como un noctámbulo deteniendo al mundo dentro del ocaso vivo. Cuando en el ocaso se detuvo el siniestro cálido de un sólo sol en que no se siente el calor humano en camisas de dolores cuando en el desertor de la vida misma quedó en la redención inadecuada de creer en mal tiempo en que su vida camina por el mal y por la mala descendencia de dar con la única salvación en dar con la verdad uniformemente. Cuando en el alma quedó como el rencor o como el odio en que cae en redención cuando ser vagabundo, sólo le quedó una órbita lunar atrapando el deseo y la magia inadecuada en dar con la única solución en poder creer en el embate en dar una única salida a su cruel existencia de vivir como nómada de la vida. Cuando en el aire y como en el viento se decidió en hacer caer a su cuerpo hacia el mismo vaivén de un sólo horizonte, en el cual, cae como naranja en el suelo porque madura en el tiempo y Jaidev cayó en ese precipicio malhumorado, perseguido por la autoridad, y por su razón sin destino como poder creer en el embate de dar en el alma una conmísera mala salvación de dar una solución en hacer creer en el alma una sola verdad. Cuando en el alma de Jaidev se vio trastocada de un sólo espanto cuando cae desde la cúpula hacia ese precipicio frío y tan álgido como poder sentir el silencio en el alma, como una vez en el ocaso vivo de creer en el combate de caer en el alma desierta de dar una conmísera certeza. Y cayó como caen las naranjas en el suelo, cuando, sí, maduran. Y es que en el ocaso frío se percibió un sólo desenlace cuando cae como desertor humano de una sola mala cadencia en su camino dejando percibir un sólo trance directo en la vida misma. Cuando en el alma de Jaidev se electrizó la forma de dar un combate directo de hacer creer en el alma una crueldad en la certeza abierta en dar un sólo pecado. Y como su tatuaje que dice así… \"ríe de tus pecados\", y Jaidev se fue como el viento o como el mismo desenlace de dar a conocer su exacta virtud, cuando en el trance directo de la vida se vio electrizando la verdad, y con el altercado frío de creer en el alma quedó como el embate de dar una vuelta al mundo. Y Jaidev, quedó como tormento deleitado la vida misma cuando se río de sus pecados, y más de su vida desertora creando un sólo vicio en el alma y con la certeza de dar una sola conmísera atracción de creer en el alma desértica cuando en el rumbo de la verdad quedó como el desastre mágico en dar una vuelta a la vida misma. Porque cuando en el alma de Jaidev quedó como el abrir y cerrar el precipicio se vio riendo de sus propios pecados, cuando en el aire automatizó la espera y tan inesperada de espantos nocturnos cuando en el aire socavó muy dentro de su peor noche y quedando allí, quedó Jaidev en ese precipicio álgido y tan devastado de espantos nocturnos cuando en su afán de creer en ese precipicio derrumbado de hojas sueltas de un otoño que había pasado como equinoccio. Y Jaidev ahí en el precipicio precipitado, álgido, y tan desconcertado se vio fríamente álgido y tan desnudo de fríos, y sin saber de que su mundo se le vino abajo cuando en el imperio sosegado, se electrizó la fuerza en espelunca en creer en el ademán y tan frío como el haber creído en el desastre gélido de dar un ¡zás!, y haber caído en ese precipicio. Esa noche fue impaciente, álgida, e impasible de recordar esa cruel noche, cuando en el momento de creer en lo indeleble se vio fríamente indecoroso, como el mismo tormento en vía crucis de una sola tempestad. Cuando en el aire sosegado de un sólo tiempo incoloro se dedicó en ser fuerte como el deseo en salir de ese precipicio, pero, fue más que en el tiempo y más que en el deseo efímero en poder creer en el alma fría se dedicó en el ser el más fuerte de los pordioseros o desertores de la vida misma cuando ocurre el desastre de no poder salir de ese precipicio y sin vida. Cuando en el altercado frío de un sólo tiempo, se dedicó en ser tan fuerte como poder deliberar el desastre de creer en su insistencia fría, y de dar con una sola verdad en que el suburbio creó una sola persistencia en no salir jamás de ese precipicio. Si Jaidev enfrió el altercado frío e intolerable de creer en el alma sosegada de tiempo y de un impaciente calor dentro del período en que se halla en ese precipicio dentro de la noche álgida desesperada de un sólo encuentro hallando en el precipicio un sólo mal encuentro de saber que su insistencia se debe a que el mal deseo envenenó a su alma fría. Cuando se entristeció el camino lleno de bondades frías como el desastre frío de creer en el trance de lo imperfecto, cuando en el frío se vino abajo, en el tiempo y más que en la noche fría en la piel de Jaidev. Si Jaidev creó una fogata creando calor con dos piedras y se escondió tanto en ese precipicio que el polizonte saltó, otra vez, en el altercado frío de creer en atrapar al ladrón y desertor de la vida misma a Jaidev.  



Continuará………………………………………………………………………………………….